ACQUAFITNESS paladina della tua VITALITA’

Acqua fitness, una grande risorsa
Tempo di lettura stimato: 2 minuti

UN APPROFONDIMENTO SCIENTIFICO A CURA DI CHIARA BRACCINI

(coach Ego e docente della facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Pisa)

 

Col termine Acquafitness si intendono le varie attività motorie acquatiche svolte principalmente col corpo in posizione verticale che hanno come obiettivi principali:

  • il raggiungimento del benessere  psico-fisico generale,
  • il mantenimento e/o il miglioramento dell’efficienza fisica,
  • il divertimento e la socializzazione.

Può essere praticata  da persone di ogni età.

 

 

Effetti fisiologici dell’esercizio in acqua

 

Durante l’esercizio in acqua:

 

  1. La GITTATA SISTOLICA è più alta di quella osservata a secco a pari intensità relativa di lavoro.

 

  1. La FREQUENZA CARDIACA è, invece, minore. Durante uno stesso esercizio eseguito a secco e in immersione ad una intensità pari al 60% del massimo consumo di ossigeno in entrambi i casi, si osserva una differenza di circa 10-15 battiti al minuto. Ciò significa che un lavoro efficace per il sistema cardiocircolatorio si ottiene anche a valori di frequenza cardiaca piuttosto modesti.

 

  1. La FREQUENZA VENTILATORIA invece, a parità di richiesta metabolica, è maggiore rispetto all’esercizio a secco. Infatti l’accumulo di sangue venoso all’interno del torace e la pressione idrostatica riducono come già detto i volumi polmonari.

 

  1. Alcune RISPOSTE METABOLICHE sembrano diverse. Durante l’esercizio sotto massimale eseguito in immersione, a parità di intensità dello stesso esercizio fatto a secco è stata osservata:
  • una minore attivazione della scissione del glicogeno muscolare (lo zucchero di riserva presente all’interno dei muscoli). Ciò potrebbe suggerire un maggiore utilizzo relativo dei grassi come carburante per il lavoro muscolare;
  • un maggiore flusso ematico muscolare e conseguentemente anche una più rapida rimozione dell’acido lattico accumulato durante uno sforzo precedente. Ciò suggerisce che l’esercizio in acqua è particolarmente adatto anche per le attività di recupero attivo successivo a sforzi intensi.

 

  1. L’APPARATO OSTEO-ARTICOLARE è meno sollecitato. la ridotta azione della forza di gravità durante l’esercizio in acqua si accompagna ad una forte riduzione del carico gravante su ossa e articolazioni. Ciò, ovviamente, si traduce in un minor rischio di infortuni, ma sopratutto determina la possibilità di svolgere lavoro muscolare (per esempio la corsa in acqua con giubbotto galleggiante) anche in presenza di alcune patologie articolari, lesioni muscolari relativamente recenti e fasi precoci della riabilitazione post-operatoria.

 

  1. I MUSCOLI sono sottoposti ad uno stress meccanico inferiore e di solito, dopo una seduta di esercizio in acqua anche piuttosto pesante, non sono dolenti. Ciò dipende dal fatto che, durante l’esercizio in acqua, l’impegno dei muscoli in contrazione eccentrica è modesto e, quindi, considerate anche le limitate velocità di movimento, il rischio di traumi e microtraumi muscolari è molto basso.

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