“Ho avuto il primo problema di anoressia a 14 anni”

Aspettando la Ego Women Run 2018
Domenica mattina 11 marzo ci saremo tutte, la Ego Women Run 2018 ci chiama a raccolta.
Ognuna con un perché diverso: una promessa, una speranza, la voglia di leggerezza, di esserci, un piacere, una scelta.
Ognuna di noi ci sarà, perché la presenza è il primo atto d’amore, e quella alla Ego Women Run è una presenza consapevole.
Ogni donna con il suo numero, un passo diverso, un obiettivo.
Saremo un “esercito” lilla, come il colore del fiocco che ci ricorda quanto il tormento delle emozioni si trasformino spesso in disfunzioni alimentari, da prevenire e curare.
L’Associazione A.C.C.A. Lucca Onlus che si occupa di prevenzione e cura dei disturbi alimentari, e obesità, insieme all’Associazione “Silvana Sciortino”, che si impegna a diffondere la cultura della prevenzione e il sostegno alle famiglie delle donne colpite da tumore al seno, sono le destinatarie di tutti gli introiti.
La nostra corsa che corsa non è, si trasforma ogni anno, e siamo già al quarto, nella possibilità di diffondere il più possibile un messaggio di benessere e salute.
Le prevendite dei pettorali sono aperte nei Centri Ego e online. In attesa della conferenza stampa, ascoltiamo le testimonianze di alcuni pazienti dell’Associazione A.C.C.A. e di donne che si sono avviante all’Associazione Silvana Sciortino.
Ognuna con la sua storia, dove la vita vince su tutto.
Ciao Arianna, come ti piace presentarti?
Ciao, sono una ragazza di 34 anni, mamma di una bimba di 16 mesi, la mia vita.
Quando è apparso il tuo problema con i disturbi alimentari?
Ho avuto il primo episodio di anoressia seguito da bulimia a 14 anni, con ricadute a distanza di 4/5 anni in concomitanza con eventi drammatici che hanno contribuito a riproporli.
Accade che non tutti diamo al problema il giusto rilievo, non lo riconosciamo come tale. Tu come te ne sei resa conto?
Era iniziato tutto con una semplice dieta, ma alla base c’ era la mia insicurezza e tutta la voglia di sfogarmi, incazzarmi, dire no e tanto altro. Solo che in questo non sono molto brava, nemmeno adesso. Per fortuna – e non solo per fortuna, con un paziente e accurato lavoro di terapia – ho imparato a volermi un po’ più bene e non pensare solo agli altri. Anche se il carattere non cambia ho imparato a gestire l’irrefrenabile voglia di abbuffarmi di cibo che tuttora a volte nei momenti no e più difficili mi balena per la mente.
Adesso che il tuo percorso di cura ha segnato una significativa emancipazione dal problema come ti senti?
Non me ne frega più nulla delle naturali oscillazioni di peso. La gravidanza mi ha aiutato tanto in questo, non mi sono mai vista così bella come nel periodo in cui aspettavo mia figlia. E adesso è lei la mia priorità, tutto il resto è noia. Affronto ogni aspetto della vita in modo diverso, dal lavoro ai problemi economici familiari e a tutte le piccole questioni che mi accadono intorno. Al primo posto c’è la salute e non lo dico per retorica, anzi, ho una situazione economica pessima, ma mi rimbocco le maniche e tiro avanti. La mia forza ora è lei. Mi basta vedere che sta bene, e insieme a lei il mio compagno e i miei genitori. Subito trovo la forza di reagire.
Te lo chiedo in tutta franchezza, quanto paura hai di tornare a stare male?
Il fantasma c’è e ci sarà probabilmente per sempre. Però i dubbi, una ricaduta, una abbuffata o altro non mi fanno paura… perché ormai so come affrontarlo e mandarlo al diavolo. Per tutto questo devo ringraziare anche la dottoressa A., tanto giovane quanto brava. Non mi dimenticherò mai quanto ha fatto per me.
In che modo, concretamente, fai forza sui tuoi risultati per sconfiggere questo fantasma?
Ho avuto un bar per 8 anni ed ero stufa di vivere murata viva per guadagnare pochissimo. Gli ultimi anni così ho lasciato tutto e cercato altro. Fortunatamente ho trovato un impiego vicino casa, che mi permette di crescere la mia bambina. Non è il lavoro dei sogni ma per lo meno da dipendente ho meno pensieri. L’irrefrenabile voglia ora appare raramente, e quando arriva mi distraggo o faccio altro con la bimba. Penso che non voglio più perder tempo a stare male e magari mi vengo incontro…. cosa che prima non prendevo neanche in considerazione. Esisteva o tutto o nulla: o 5 pacchetti di biscotti o nulla…. Ora a riesco a mangiarne 5/6 di numero come tutti e non mi sento in colpa. Anzi, mi dico “Brava, che anni indietro mica ci saresti riuscita!”.
Che messaggio vuoi lasciare a chi ci legge?
Trasformiamo a nostro favore i mille ostacoli che la vita pone sul cammino. Niente è facile, mai. Eppure non sono “solo parole”, tutto parte da ognuno di noi, interiormente.
Scegliamo di avere la forza di saltare fuori dalla vasca dove affoghiamo nei problemi. Scegliamo di essere liberi e di vivere facendo centro su di noi, che siamo davvero unici e irripetibili. Il mio percorso continua…e il “segreto” sta proprio nel non fermarsi, nel non perdere il “filo”…non a caso mi chiamo Arianna! 🙂 Voglio invitare a fare tesoro di ciò che si è scoperto e condividerlo, anche per il bene degli altri. Domenica 11 marzo partecipiamo tutte alla Ego Women Run, un evento che sostiene l’Associazione A.C.C.A. salvezza per tante donne. Ricordiamolo tutte…da solo nessuno può vincere!
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