La storia semplice di Francesca Bartolini

Ha visto crescere Ego Wellness ed è cresciuta insieme a lei
Ogni giorno incontriamo persone che come noi ridono, piangono (di nascosto), stringono i denti, fanno finta di nulla, cadono, si rialzano. C’è una teoria per ogni cosa e forse una anche per questo valzer infinito. Mutevoli come le nuvole. Dobbiamo restare “leggeri” e accettare questa mutevolezza. Perché gli eventi (proprio come i venti) sono numerosi, imprevedibili e non controllabili. Tutto cambia, di continuo e spesso all’improvviso. Il nostro grado di adattabilità ci garantisce il successo e la vittoria sulle emozioni più nocive, quelle che come una vocina ci suggeriscono – sei un fallito, ormai non hai più tempo, non sai fare, non cambierai mai, non otterrai mai nulla – . Lo spirito di adattamento e l’elasticità vanno allenati, come un muscolo. Le “nuvole” viaggiano veloci nella loro “routine” che solo a pensarla così si fa peccato: ogni giorno è un’avventura, una grande opportunità per “vincere” ed essere migliori. Ieri non esiste, ci muoviamo oggi, domani chissà…ma sicuramente sarà migliore di oggi! Con questo spirito Francesca Bartolini – una persona “qualsiasi” accanto a noi – affronta i suoi giorni. Ci ha sorriso, ci ha invitato a sostare insieme a lei qualche minuto per raccontarci in pochi tratti una storia, e di come la forza e l’energia necessarie per viverla le derivino proprio dal “movimento” che coltiva in Ego Wellness, secondo la Ego Wellness Lifestyle. “Voglio lasciare una testimonianza, a mio modo un grazie. Molti non ci crederanno, ma è così, io credo che senza l’energia derivata dall’ attività fisica, tante volte non ce l’avrei fatta. Avrei ceduto alle trappole dello sconforto…”
Sai che l’ esercizio costante produce endorfine, sostanze proprie del nostro organismo che inducono naturalmente al buon umore? “Se ci muoviamo si sta bene…e star bene conviene… a tutti”!
Certo che lo so. Tutto ciò che riguarda la fisiologia della persona è una mia passione e questa passione ha un ruolo importante nella storia…
Quale storia?
La mia “storia semplice”. Sono una donna, madre orgogliosa di due grandi tesori – Elisa e Azzurra – moglie di Carlo. Mi sono ritrovata a 49 anni e neanche me sono accorta. La vita ha corso, tra momenti felici e meno, e la mia attitudine verso la “cura” delle persone si è declinata in modalità diversi. L’esigenza di lavorare, dedicarsi alla crescita delle figlie, la famiglia, una routine preziosa che per molto tempo non mi ha fatto soffermare su chi Francesca fosse, la mia identità e quindi ciò che volevo essere. Fino a che non c’è stata una rottura…
Che tipo di rottura?
Vari accadimenti mi hanno portato a perdere il lavoro. Inizialmente è stato chiaramente un colpo duro, che mi ha pervaso di sconforto. Ed è a questo punto della storia che ho capito quanto il mio rapporto con l’attività fisica ad Ego fosse importante.
Perché?
Potevo interrompere l’abbonamento per “risparmiare” e invece no. Ho scelto di continuare ed è stata la frequenza costante che mi ha tenuta in equilibrio, ripulendomi dalle ombre dello sconforto e dandomi energia per riflettere, capire, scegliere ed agire.
Da quanto conosci Ego?
Da sempre. Frequentavo la palestra nata a San Vito 34 anni fa, dove praticavo lo squash..
Quindi l’hai vista crescere, e in che modo è cambiata?
Un’espansione incredibile. Se la vivi vedi proprio la differenza. A partire da come è tenuto l’ambiente e dall’igiene. Venire ad Ego o andare da un’altra parte non è la stessa cosa. Non ti viene venduto un servizio ma un “valore”: un’idea di benessere insieme alla concretezza di un’offerta di qualità, una grande accuratezza nel seguirti e nel risponderti. Dove altro lo trovi un posto così? Completo, attrezzato ai massimi livelli, ma che continua ad avere una dimensione veramente umana?
Lo sai vero che chi leggerà penserà che queste cose le ho scritte io…
Scritte sì, ma dette e pensate da me. E non sai quanto ho sofferto dopo 15 anni nel vedermi privare del proprio spazio e della propria dignità lavorativa. Un lavoro che mi piaceva, perché tenevo un costante contatto con il mondo ospedaliero, l’ascolto del paziente… Il mio incarico mi consentiva di girare nei vari reparti e lì avveniva l’incontro con le storie della gente e il donare, con l’ascolto, già un piccolo grande aiuto…
“E nel dolore che venne a me la vita”… è un verso che mi hai evocato, da una grande aria d’opera, l’Andrea Chènier di Giordano..
Già, è così. Perché nel momento di maggior dispiacere, grazie alla lucidità che ho tenuto allenata, ecco che mi si è accesa l’idea che mi sta rendendo felice oltre a garantirmi una grossa opportunità. Ho capito finalmente quello che Francesca voleva fare ed essere: stare nei reparti e aiutare i pazienti. Allora non ho dato retta alla vocina che diceva “ma che ti è venuto in mente? …vuoi tornare a studiare alla tua età?…finiscila!” . Mi sono ripromessa di restare positiva: è quello che Ego mi ha insegnato. Quindi mi sono iscritta ad un corso per OSS e siamo qua. Non avevo ancora conseguito il Diploma che già lavoravo…con una gioia e una passione che hanno cambiato la mia vita. L’hanno migliorata. A me e alla mia famiglia. Perché se ognuno di noi sta bene, stanno bene tutti intorno a noi…
Saranno orgogliose anche le tue figlie e Carlo immagino...
Sì, è bello vederli contenti per me… Con Carlo veniamo ad Ego ogni domenica mattina a fare spinning (Prenota anche tu una lezione di spinning nel nuovo Cardio Studio) Elisa, tra l’altro, si è laureata da poco in Scienze Infermieristiche. Lei e Azzurra sono i miei successi più importanti.
Della tua storia semplice come l’hai definita tu cosa vorresti che rimanesse alle persone che la leggono?
La voglia e la forza di fare ciò che ci fa stare bene (non è un’aria d’opera ma una canzone di Caparezza). E se anche quello che ci fa stare bene è remoto, ci sembra difficile da ottenere, nel rispetto altrui, invito a provarci fino in fondo, senza pregiudizi verso sè stessi. Lavorare accanto alle persone che hanno più bisogno, nelle strutture specialistiche, dove fai esperienza diretta dell’abbandono subito dalle persone stesse, nel corpo e nella mente, favorisce questa riflessione. La vita ha una sua parabola naturale, ma noi siamo i protagonisti e siamo davvero in grado di renderla migliore. Siamo noi persone a fare la differenza. Come ad Ego, che paradossalmente si chiama “Ego”, ma è il “NOI” a fare la differenza.
Articoli correlati
Potrebbe interessarti anche

Quando le donne si uniscono: la “run” di Lucca tutta al femminile
Tempo di lettura stimato: 2 minuti Uno di quei momenti belli, in cui il pensiero fluisce libero e nascono le idee. Uno di quei momenti in cui le “donne si

L’esperienza Immobiliare di Marco Catelli
Tempo di lettura stimato: 4 minuti Hai immobili da vendere? Da affittare? L’esperienza immobiliare a cubo di Marco Catelli è la migliore soluzione per te! Lo studio di Marco Catelli si