Intervista a Giorgio e Anna, cuore e mani del Ristorante Giorgio Tomei

Per stare bene ho bisogno del tuo respiro, della tua casa.” — Marco Mengoni (da Mi fiderò)
Abbiamo preso in prestito un frammento di canzone da un cantante che amiamo particolarmente, per dire subito, e con convinzione, che l’essenza del Ristorante Giorgio Tomei è proprio questa:una “casa”, uno spazio dove le persone si sentono viste, accolte, comprese. Prima ancora della cura delle pietanze, prima ancora della splendida location nel centro storico di Lucca è il “respiro” con il quale sintonizzarsi.
Giorgio e Anna sono l’anima di questo luogo: una coppia affiatata che, guardandosi, sembra già sapere cosa dire l’altro. Il loro profondo legame si riflette nell’ambiente, nel sorriso sincero e nel calore che avvolge gli ospiti. Siamo felici di presentarli alla nostra Ego Wellness Community, perché condividiamo la stessa visione fondamentale: il vero benessere nasce dal sentirsi a casa.

Marina: Giorgio, Anna… com’è iniziato questo viaggio?
Anna: È nato dal desiderio ardente di condividere non solo la vita privata, ma anche la passione nel quotidiano. Io ho sempre lavorato in sala, fin dai tempi dell’università, e il contatto con le persone mi ha sempre dato una gioia immensa. Mi dà energia, mi fa sentire utile. Poi, con Giorgio, è nata quell’idea magnetica: “Ma quanto sarebbe bello creare qualcosa che sia davvero e soltanto nostro?” Così, quando si è presentata l’occasione, abbiamo capito che dovevamo afferrarla.
Giorgio: Io, ironia della sorte, vendevo bulloni (ride). Ma la cucina è sempre stata la mia vera valvola di sfogo. Da ragazzo passavo le serate ai fornelli, sperimentavo, mi perdevo volentieri nei profumi e nelle consistenze. La vita, a volte, ti porta altrove… finché arriva il momento in cui capisci che quella passione merita la sua vera, grande chance. Abbiamo iniziato in periferia, con pochi mezzi e un menù essenziale. Non avevamo la pretesa di stupire, ma l’obiettivo irrinunciabile era fare bene le cose semplici. E la soddisfazione di farlo ogni giorno fianco a fianco, beh, quella non ha davvero prezzo.
Marina: La Vostra Filosofia in Tre Parole?
Giorgio: “Buono al primo boccone.” È il nostro mantra incrollabile. Il piatto deve essere immediatamente chiaro, onesto, leggibile. Se ti ritrovi lì a interrogarti su cosa stai mangiando, per noi, non funziona. Amo l’idea che i sapori parlino da soli. Quando il cucchiaio arriva alla bocca e ti regala una sensazione piacevole, diretta, che ti conforta… quella è la nostra vera vittoria.
Anna: E dietro quella semplicità ricercata si cela un mondo di lavoro. Scegliamo di usare massimo tre ingredienti — non come un limite, ma come una scelta che li spinge a dare il loro meglio, attraverso varie consistenze, cotture e intensità. E poi facciamo quasi tutto internamente: la pasta fresca, i fondi, i brodi… Questa è la parte che molti ospiti non vedono: le ore di lavoro silenziose in cucina, l’esatto profumo che sale dalle pentole, il perfezionismo maniacale di Giorgio.
Marina: Anna, come tradurreste questa intenzione nella vostra speciale cultura dell’accoglienza?
Anna: Per noi l’ospitalità non è un mestiere, è un modo di essere. Quando le persone varcano la nostra soglia, cerchiamo di percepire immediatamente chi abbiamo davanti: c’è chi ha voglia di chiacchierare e di condividere, e chi invece cerca un momento di tranquilla introspezione… e noi ci adattiamo. Crediamo profondamente che il benessere di un pasto inizi dalla qualità della relazione: un sorriso caldo, un piatto preparato con cura e rispetto, un gesto gentile. E ti giuro che quando vediamo gli occhi degli ospiti illuminarsi al primo assaggio… quella sensazione è la nostra più grande felicità.
Marina: Cosa ha rappresentato il trasferimento in Centro Storico?
Anna: Era una scelta che custodivamo nel cuore da tempo. Sentivamo che fosse il passo necessario per far crescere la nostra identità, per dare pienezza al nostro progetto. Molti dei nostri affezionati clienti ci hanno seguiti con calore, e qui abbiamo avuto la fortuna di trovare una nuova comunità che ci ha fatto sentire immediatamente parte del tessuto cittadino. È bellissimo vedere i lucchesi entrare e riconoscersi pienamente in ciò che facciamo.
Giorgio: Ci siamo detti: se vogliamo far conoscere la nostra identità più vera, dobbiamo essere nel cuore pulsante della città. Spostarci qui è stata un’emozione forte: ogni giorno incontriamo turisti da tutto il mondo, ma anche moltissimi lucchesi che ritornano regolarmente e ci dicono: “Ci sentiamo bene qui”. La vera sfida è stata quella di non snaturarci: volevamo rimanere autentici, profondamente legati ai prodotti della tradizione toscana, ma con un pizzico di creatività e uno sguardo al contemporaneo. Lucca ci ha accolti come una vera famiglia… e questa energia positiva è la stessa che riversiamo sui nostri ospiti.
Marina: Il Lucca Summer Festival: sfida o sogno?
Giorgio: Un sogno diventato una sfida… e viceversa! (ride) Ricordo la prima chiamata di Mimmo D’Alessandro: abbiamo iniziato quasi in punta di piedi, partecipando come semplici espositori per farci conoscere. Poi, anno dopo anno, ci siamo ritrovati a gestire l’intera area hospitality, i camerini degli artisti, gli Skybox… È un lavoro incredibilmente impegnativo, pieno di responsabilità, ma anche di un immenso orgoglio. Ogni volta pensiamo: “Wow, lo stiamo facendo davvero!”
Anna: È intenso, sì, i ritmi sono serrati, le giornate sono lunghissime. Ma poi vedi l’apprezzamento, vedi quanto la città intera vibra durante l’evento, e capisci che ne vale assolutamente la pena. Per noi è una grande opportunità per costruire relazioni durature: molti ospiti ci scoprono lì, nel backstage, e poi vengono a trovarci al ristorante. È un modo diverso e dinamico per raccontare chi siamo.
Giorgio: E soprattutto, ci entusiasma lavorare dietro le quinte. Far accadere le cose con precisione, anche quando nessuno lo vede, è parte integrante della nostra natura. Un po’ come in cucina: se il risultato finale è bello e appagante, tutto il lavoro nascosto scompare… ma è proprio lì che risiede la vera magia.



Perché tornare al Ristorante Giorgio Tomei?
A questa domanda rispondiamo noi, Perché Giorgio e Anna credono in una cucina che si racconta da sé. Minimalista ma ricca di profonda intenzione. contemporanea, ma saldamente radicata nella grande tradizione toscana. Ed è servita con un sorriso sincero che ti fa sentire immediatamente importante. Chi entra qui non è mai un semplice cliente. È un ospite da coccolare, da far sentire a casa.
I loro contatti:
Indirizzo: V. Degli Angeli, 13/15, 55100 Lucca LU
Telefono: 333 302 7882


